Perché NOI, queste sono le prime parole con cui, una responsabile del centro antiviolenza LA NARA di Prato, ha iniziato il suo discorso, durante l’evento di sabato 26 novembre 2022 di BICI IN PRATO. È da quel NOI che vogliamo partire, perché chi è vittima di violenza dice IO. IO sono la vittima, IO sono sola. Il primo passaggio è andare dall’IO al NOI, capire che non siamo soli, ma che attorno a noi, in
questo caso il riferimento è alla città di Prato, esiste un NOI, che è stato costruito in 25 anni di lavoro, con pazienza per tessere (e noi Pratesi sappiamo cosa vuole dire tessere) quella rete, con l’ospedale con il CODICE ROSA, le forze dell’ordine, gli assistenti sociali e il centro antiviolenza LA NARA, un NOI che ti vuole fare uscire dall’IO sono sola o solo.
Perché la violenza, come possiamo vedere negli ultimi tempi, non riguarda solo le donne, ma anche gli anziani, i bambini, vittime spesso dei loro familiari, di chi per primo dovrebbe proteggerli. Il primo passo per chi è vittima è capire che c’è qualcuno che ti ascolta, che vuole il tuo BENE, perché il TUO BENE, aiuta a crescere TUTTI NOI. Mentre chi fa violenza guarda sempre e al solo IO. Solo a Prato in 25 anni sono state aiutate 418 donne, numeri importanti, che ci fanno capire come essere rete, essere presenti, permette a certe vittime di violenza di uscire allo scoperto, dall’IO a NOI che ti siamo vicini, che possono aiutarti a capire quanti vali come essere UMANO, perché quello che una vittima subisce non è umano e NON È AMORE.
Nel giro che abbiamo fatto per i luoghi simbolo sparsi nella città di Prato, in cui sono state installate 4 panchine rosse, dedicate a donne Pratesi vittime di violenza, abbiamo incontrato proprio all’ultima panchina, vicino alla biblioteca Lazzerini, la mamma Maria e la sorella Elena, per la testimonianza sulla vicenda di Elisa Amato, uccisa il 26 maggio del 2018 dalla persona che amava. Raccontare, essere testimoni di come è importante, appena abbiamo dei sospetti, chiamare, parlare con chi si occupa di queste cose, è importantissimo. Può salvare una vita, dal 1522 o dal centro LA NARA, tutto diventa importante per uscire dall’IO e trovare un NOI che ci sostenga, ci protegge. Il sapere crea consapevolezza, che non siamo soli, questo vale per tutte le cose che facciamo. SAPERE è importantissimo. Cosa c’entra tutto questo con la BICICLETTA, beh senza bicicletta non avremmo potuto raggiungere certi luoghi, senza la lentezza della bicicletta non avremmo mai gustato quell’incontro con gli altri, che ci ha fatto passare dall’IO in bicicletta al NOI in bicicletta. Sapendo che tutto è connesso, nessuno si deve sentire SOLO e solo con il NOI, possiamo migliorare questo mondo, così come ci hanno insegnato queste testimonianze.